Come abbiamo raccontato nel numero 22 di PLaNCK!, la nascita della vita sulla Terra è per la scienza ancora un mistero. Non sappiamo se la vita si sia originata sul nostro pianeta o sia stata portata dall’esterno, ma qualche indizio possono darcelo le meteoriti. Ce ne parla Anna Barbaro, dottoranda nel Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia.
Anna, cosa sono le meteoriti?
Le meteoriti sono frammenti di materiale extraterrestre che riescono ad attraversare l’atmosfera terrestre e a raggiungere il suolo. Durante il passaggio nell’atmosfera, quindi prima che tocchino terra, le chiamiamo “meteore”. Solo le meteore più grandi raggiungono il suolo, diventando meteoriti; le più piccole vengono completamente “bruciate”. Ma forse voi le meteore le conoscete come “stelle cadenti”: con questa espressione non scientifica facciamo infatti riferimento all’entrata di materiale extraterrestre nella nostra atmosfera che, durante la caduta, si surriscalda generando le bellissime scie luminose che ci piace tanto osservare nel cielo. Ma attenzione: questo vuol dire che le “stelle cadenti” non sono stelle!
Da dove provengono?
Alcune meteore provengono da una regione del nostro Sistema Solare tra Marte e Giove, dove si trovano migliaia e migliaia di frammenti extraterrestri chiamati “asteroidi”: si chiama infatti “fascia principale degli asteroidi“. Lo studio di questi corpi per noi geologi planetari è molto importante perché, oltre a ricostruirne l’evoluzione, ci permette di avere informazioni su eventuali meteoriti che potrebbero in futuro cadere sulla Terra.
Di quali elementi chimici sono fatte?
Le meteoriti sono composte per la maggior parte da minerali e da elementi come il silicio. Alcuni di questi li ritroviamo anche qui sul nostro pianeta, nel mantello, nella crosta e nel nucleo terrestri.
In che modo possono aver influenzato la nascita della vita sulla Terra?
Le forme di vita che conosciamo sono costituite soprattutto da carbonio. Alcune classi di meteoriti, dette “condriti carbonacee”, contengono carbonio presente in molecole come gli amminoacidi e gli idrocarburi. Questi composti sono considerati gli “ingredienti” che stanno alla base dell’origine della vita: ad esempio, gli amminoacidi sono i mattoncini delle nostre proteine. Quindi queste meteoriti potrebbero essere cadute sulla Terra “seminando” in giro il carbonio che poi è andato a formare le prime forme di vita.
E su altri pianeti?
Potrebbero aver seminato il carbonio anche su altri pianeti! Ma le condizioni per sviluppare la vita, come la presenza di acqua liquida e temperature non troppo alte o basse, non sono sempre presenti.
Come facciamo a individuarli e identificarli?
Esistono delle tecniche speciale che, anche restando sulla Terra, ci permettono di capire “da lontano” quando questi composti di carbonio si trovano sulla superficie di un asteroide o di un pianeta. Le stesse tecniche possono essere utilizzate in laboratorio per studiare meteoriti e rocce, queste ultime, in alcuni casi, raccolte anche durante le missioni spaziali.
Cosa fai esattamente di mestiere e cosa ti piace di più di ciò che fai?
Come dottoranda mi occupo dello studio dei diamanti e della grafite in meteoriti chiamate “ureiliti”. La cosa che mi piace di più di questo lavoro è l’emozione della scoperta: oltre al fatto di lavorare con materiali antichissimi e che provengono da corpi extraterrestri, la passione per la scienza per me è legata al voler scoprire sempre di più su processi di cui prima non si avevano tutte le risposte. Se siete curiosi il miglior modo per essere felici è cercare, e fare lo scienziato è esattamente questo, una ricerca continua di risposte a domande che ancora non ce l’hanno!
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