LA FORESTA TEMPERATA




«Finalmente un po’ di fresco!». Ambra si godette l’ombra sotto le chiome degli alberi. Dopo deserti, savane e foreste tropicali, fu felice di trovare sollievo in un bosco.

«E che profumo di muschio» disse Guido, osservando i tronchi e le radici attorno a sè. 

«Sembra il bosco delle fiabe!» aggiunse Ambra.

«Non ci sei andata lontana» fece una voce calma e solenne. «Certo, non aspettatevi di trovarvi davanti uno gnomo…»

«Vuoi dire che siamo in un luogo magico?» chiese Ambra.

«Forse non magico come intendi tu, ma sicuramente sono un luogo speciale. Mi chiamo Foresta Temperata» si presentò la voce, «e siete fortunati a potermi visitare».

«Cosa intendi dire?» domandò Guido.

 «Dovete sapere che ormai non sono più estesa come un tempo», rispose la Foresta Temperata. «Io cresco soprattutto nelle grandi pianure, dove l’uomo è molto presente e spesso elimina i boschi per ricavare legna o fare posto all’agricoltura e alle città. Pensate che già nell’Europa di cinquecento anni fa molte foreste temperate antiche erano scomparse!»

«Ma è una cosa terribile!» gemette Ambra.

«Non temere, piccina: gli esseri umani oggi sanno come prendere ciò di cui hanno bisogno senza distruggere gli ecosistemi. Bisogna ancora lavorarci, ma avete fatto dei grandi passi avanti!»

«Meno male. Però mi dispiace che abbiamo rovinato tanti luoghi così belli», sospirò Guido.

«Pensa che in alcune zone, come la Pianura Padana, nel Nord Italia, sono rimasti solo piccoli tratti di foresta temperata. Si tratta di aree talmente ristrette e isolate che vengono chiamate relitti», spiegò la Foresta.

«Come le navi affondate che si trovano in fondo al mare? Scommetto che qui ci sono altrettanti tesori da scoprire», sorrise Ambra.

La Foresta ridacchiò. «Perché non iniziate? Fatemi qualche domanda».

«Puoi parlarci delle specie che ospiti? Per esempio, quali alberi crescono in un ecosistema come questo?» chiese Guido, a cui piacevano i dettagli.

«Dipende da dove ci si trova nel mondo: il tipo di suolo e la quantità di acqua che contiene influenzano l’insieme di piante che possono crescere. Tra le specie più comuni in Europa, per esempio, ci sono alcune querce, il carpino bianco, il tiglio e l’ontano. È frequente anche il faggio, come quell’esemplare accanto a voi».

«Questo con le foglie verde chiaro? Mi piace, mette allegria!» esclamò Ambra. «E gli animali, invece?»

«Provate a chiudere gli occhi e ad ascoltare…» disse la Foresta.

I bambini chiusero gli occhi e si lasciarono circondare dai suoni. Non se ne erano accorti, ma l’aria era piena del canto di tanti uccelli: restarono per un po’ in silenzio ad ascoltare quel concerto delicato.

«È un posto magico, sul serio» sussurrò Guido, ammaliato.

«A proposito, Foresta» si riscosse Ambra, «Cosa c’entrano, alla fine, le fiabe?»

«C’entrano moltissimo» rispose la voce, mentre i due bambini, ancora ad occhi chiusi, tornavano in biblioteca senza nemmeno accorgersene. «Chi credete abbia ispirato il bosco di Cappuccetto Rosso, di Biancaneve e di Hänsel e Gretel?»

 

prossimo episodio il 11 settembre –

 

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