Ambra e Guido aprirono gli occhi.
Attorno a loro, solo foglie e tronchi. Ronzii e richiami riempivano l’aria.
«Dove siamo?» chiese Guido.
«Non lo so», rispose Ambra. «Non eravamo in biblioteca, un attimo fa? Stavamo sfogliando quel vecchio libro…»
«Viaggio tra gli ecosistemi» disse Guido. «Avevamo appena iniziato il capitolo sulla Foresta Pluviale, e adesso… Sembra che ci siamo finiti dentro!»
«Bravo, hai indovinato», risuonò una voce profonda, calda e antica.
I bambini si guardarono intorno, spaventati.
«Non temete», continuò la voce, «sono io, la Foresta Pluviale. Mi piace parlare con le persone curiose».
I due amici erano sbalorditi, ma la voce era così rassicurante che rimasero ad ascoltare.
«Sapete, questo luogo ha origini antichissime. Cento milioni di anni fa, quando la Terra era più calda e umida, la Foresta Pluviale copriva quasi tutto il pianeta. Oggi si trova attorno all’Equatore, cioè la linea immaginaria che circonda la Terra a metà strada fra il polo nord e il polo sud. Qui fa molto caldo e ci sono sole e acqua a volontà».
«Per questo è tutto così…folto?» chiese Ambra, alzando gli occhi verso il soffitto di foglie quaranta metri sopra di loro, oltre il groviglio di tronchi e rami.
«Proprio così: le piante trovano molte risorse per crescere. Sono talmente rigogliose che spuntano ovunque!» continuò la Foresta. «Se guardi bene, vedrai persino piante che crescono sui tronchi degli alberi: sfruttano i fusti per salire verso la luce».
«Ma come fanno a mangiare?» disse Guido. «Non possono certo assorbire le sostanze dal terreno, visto che si trovano così in alto!»
«Acuta osservazione!» si complimentò la Foresta. «Vedi, alcune di queste specie sono “parassite”, cioè sottraggono acqua e nutrienti ai vegetali su cui si appoggiano. Altre, le “epifite”, si accontentano della pioggia e degli avanzi di materia vivente che trovano sui rami. Si tratta di muschi, licheni, felci e persino orchidee!»
«Cosa non si fa per un pranzetto!» commentò Ambra.
La voce ridacchiò. «Anche gli animali non scherzano: molti possiedono code prensili e unghioni per arrampicarsi e raggiungere i frutti, le foglie e i fiori deliziosi tra le chiome. Alcuni hanno persino membrane di pelle che permettono loro di planare! Abbiamo lemuri volanti, raganelle volanti, serpenti volanti…»
«Insomma, animali e piante si muovono in tutte le direzioni» disse Guido, seguendo con lo sguardo l’agile volo di un pappagallo fra i tronchi.
«Già, è un posto affollato!» disse Ambra. «Le piante crescono in quantità e nutrono gli erbivori, che a loro volta sono il cibo dei carnivori. C’è pappa per tutti!». Poi si guardò intorno, confusa. «Ehi, che succede? Vedo tutto sfocato…»
«Mi sa che stiamo per tornare a casa» disse Guido.
«Arrivederci, ragazzi», disse la Foresta. «Tornate a trovarmi. Qui siamo in tanti, ma c’è sempre posto per chi vuole imparare!»
La voce profonda si ridusse piano piano ad un sussurro. Ambra e Guido si ritrovarono nella saletta della biblioteca, di fronte al vecchio libro.
Si scambiarono uno sguardo. Poi Ambra sorrise. «Allora, dove vuoi andare adesso?»
– prossimo episodio il 13 marzo –