IL BAOBAB – L’ALBERO CHE CONSERVA L’ACQUA




Guido e Ambra raggiunsero il grande Baobab. Il tronco era talmente largo che, nell’incavo centrale, avrebbero potuto entrare comodamente insieme a tutta la loro classe. La cosa buffa era che i rami, spessi e tozzi, erano decisamente striminziti in confronto.

«Sembra quasi un albero capovolto, con le radici per aria!» commentò Ambra. 

Una risata profonda fece tremare il terreno. Il Baobab fece udire la sua voce: «Mi fai ridere, bambina. Ho un aspetto simpatico, non è vero?»

«Direi piuttosto maestoso!», disse Guido. «Ma come fai a crescere così tanto in un ambiente povero di risorse come questo? La Savana ci ha detto che conosci alcuni trucchetti».

«Altroché!» esclamò il Baobab. «Qui bisogna darsi da fare per sopravvivere! Io faccio del mio meglio per risparmiare acqua ed energie. Innanzitutto, quando arriva la siccità, lascio cadere le mie foglie, così conservo la forza necessaria alla loro crescita. Inoltre, anche quando mantengo le foglie, posso chiudere gli stomi».

«Gli stomi? Cosa sono?» chiese Guido, curioso.

«Sono dei fori presenti sulla superficie delle foglie: ogni stoma può aprirsi e chiudersi grazie a due cellule che lo controllano. Da questi buchetti esce il vapore acqueo, cioè una sostanza gassosa che contiene acqua. Se io chiudo gli stomi, posso risparmiarla».

«Ingegnoso!» disse Ambra.

«Un altro dei miei trucchetti è la capacità di conservare l’acqua all’interno del tronco, ma anche delle radici» continuò il Baobab.«Queste ultime, poi, si estendono fino a cinquanta metri attorno a me, alla ricerca di ogni goccia disponibile nel terreno».

«Però! Sei stato proprio bravo ad adattarti a vivere qui! Non è vero, Savana?» intervenne Guido.

La Savana rispose con la sua voce dolce: «Hai proprio ragione! Ma non è tutto. Il baobab è un albero importantissimo anche per gli altri esseri viventi che abitano da queste parti. Fornisce cibo a molti animali: i pipistrelli della frutta, per esempio, sono golosi del nettare dei suoi fiori, che nascono nel tardo pomeriggio e cadono già il mattino dopo. Le foglie del baobab sono mangiate da mammiferi come elefanti, kudu e impala, e i frutti sono una leccornia apprezzata da animali e persone. Si tratta di risorse importanti in un luogo come questo!».

Il Baobab ridacchiò. «Tutto ciò è vantaggioso anche per me. Quando i pipistrelli si nutrono del mio nettare, mi aiutano con l’impollinazione, come fanno le api. E quando gli animali mangiano la polpa dei miei frutti, gettano via i semi, portandoli lontano, verso luoghi più adatti a germogliare».

«Avanti, ora non fare il modesto» disse la Savana. «Sei davvero una specie importante. Per fortuna sei anche molto longevo: bambini, lo sapevate che alcuni esemplari hanno più di duemila anni?»

«Così tanti? Davvero?» fece Guido, stupito.

«Ecco perché sei così saggio» disse Ambra, sorridendo al grande albero. 

Ormai era ora di tornare a casa: la risata cordiale del Baobab li salutò mentre tutto attorno a loro diventava sfocato. «Ciao, Savana» mormorò Guido, «Grazie per averci fatto conoscere la tua bellezza!»

 

prossimo episodio il 15 maggio –

 

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