Lì dove il bosco finisce


A Mountain view in Banff National Park, Alberta


Ci sono luoghi in cui gli alberi, anche i più robusti, non riescono a vivere. Sono posti in cui il clima, la forma del terreno o le avversità naturali li costringono ad arrendersi, lasciando solo praterie o nuda roccia.

La linea di confine oltre cui la vita degli alberi non è possibile si chiama treeline, che in inglese significa “linea degli alberi”: scopriamo cosa la rende insuperabile.

 

Cosa limita la vita degli alberi?

Esistono diversi fattori che impediscono agli alberi di vivere oltre la treeline. A volte, come accade sulle Alpi, si tratta di temperature troppo rigide e del fatto che i periodi miti sono troppo brevi per permettere alle piante di crescere e svilupparsi. In altri casi, è il suolo a non essere favorevole: ad esempio, pendii troppo ripidi non consentono alle radici di aggrapparsi. Nei luoghi rocciosi, invece, ciò che manca è il terreno, fondamentale per le piante, perché da esso ricavano il nutrimento.

 

La forma del confine

La treeline si può trovare a diverse altitudini e può assumere forme e, di conseguenza, nomi differenti. Questa varietà dipende da fattori che cambiano di luogo in luogo, come le temperature o le caratteristiche del terreno. La linea netta che separa la foresta dalla prateria, oltre la quale il clima non è più favorevole, prende il nome di “limite del bosco”. Si parla invece di “limite degli alberi sparsi” quando gli alberi scompaiono in modo più graduale, alternandosi alla prateria grazie a piccoli spazi favorevoli alla crescita: questo accade quando in una zona rocciosa sono presenti alcuni depositi di terreno. Infine, dove crescono piante basse con tronchi storti e attorcigliati, la treeline prende il nome di “orizzonte degli alberi contorti”: la causa sono le frane e le valanghe che modificano la forma del legno con il loro peso.

 

Le specie più resistenti

Ma quali sono le specie che troviamo in corrispondenza della treeline? Si tratta di alberi particolarmente resistenti, adatti a vivere in condizioni difficili. Il pino cembro (Pinus cembra), ad esempio, possiede una chioma bassa e densa che gli dona resistenza contro le valanghe. Per crescere ha bisogno solo di piccoli depositi di suolo tra le rocce, dove le sue radici riescono ad ancorarsi garantendo una buona stabilità. Il larice (Larix decidua), invece, riesce a vivere in luoghi freddi perché gli bastano 15 giorni all’anno di clima mite per crescere. Anche il pino mugo (Pinus mugo) è poco esigente: si adatta facilmente a diversi ambienti e infatti cresce un po’ ovunque, dal fondovalle fino all’altra montagna.

La resistenza e la stabilità fanno sì che queste specie siano le ultime ad arrendersi, le ultime a crescere lì dove il bosco finisce.