Il cielo d’autunno è pieno di rondini che iniziano il lungo volo verso i Paesi più caldi. Ma gli uccelli non sono gli unici animali a migrare: i rospi, ad esempio, intraprendono ogni primavera un cammino per raggiungere i luoghi dove riprodursi. Il loro viaggio, sebbene più breve, può essere altrettanto difficile!
Il ciclo vitale
Il rospo comune (Bufo bufo) è un anfibio. Questo termine deriva dal greco e significa “doppia vita”: la vita nell’acqua, sotto forma di uova e girini, e la vita sulla terra, come adulti. La femmina del rospo, alla fine della primavera, depone nello stagno migliaia di uova raccolte in un cordone gelatinoso lungo fino a quattro metri. Dopo due o tre settimane le uova si schiudono e i girini restano nell’acqua, respirando con le branchie. Nell’arco di due o tre mesi compiono la metamorfosi – una graduale trasformazione del loro corpo – e infine, adulti e con polmoni completamente sviluppati, si allontanano dall’acqua per andare a vivere nei boschi. Prima di tornare agli stagni per riprodursi a loro volta, dovranno affrontare l’inverno, un periodo per loro particolarmente insidioso! Il rospo, infatti, come in tutti gli anfibi è molto sensibile al freddo. Questo perché la temperatura del suo corpo non è costante, bensì simile a quella dell’aria. Gli animali con questa caratteristica vengono detti “animali a sangue freddo”.
Per sopravvivere all’inverno il rospo entra in letargo rifugiandosi nel terreno, sotto le pietre e nelle cantine; si risveglia all’inizio della primavera, pronto a migrare.
Un viaggio avventuroso
Il rospo migra spostandosi dopo il tramonto: grazie ai suoi grandi occhi dalla pupilla orizzontale, non ha difficoltà a trovare la strada nel buio, percorrendo distanze che vanno da qualche centinaio di metri fino a un paio di chilometri.
Ma c’è un pericolo: durante la migrazione, spesso il rospo deve attraversare strade trafficate e, con la sua andatura goffa e lenta, rischia di essere investito dalle automobili.
Per fortuna, in molti si sono accorti che questo animale è in difficoltà. Durante il periodo delle migrazioni, in tutto il mondo volontari attrezzati con torce, guanti e secchi trascorrono le serate a raccogliere i rospi e a trasportarli da un lato all’altro della strada, al sicuro. Pensa che in molti luoghi sono stati persino costruiti appositi sottopassaggi: gallerie a misura di rospo che, passando sotto l’asfalto, permettono agli anfibi di attraversare la strada…sottoterra.
E così, con un po’ di aiuto quando serve, il rospo torna al suo stagno, dove farà nascere migliaia di girini: il ciclo ricomincia.