No, non stiamo parlando di Moby Dick, il famoso capodoglio ossessione del capitano Achab, ma della specie di cui fa parte Bailey la famosa balena beluga del film Alla ricerca di Dory. I Delphinapterus leucas sono cetacei artici e sub-artici che insieme ai narvali sono gli unici membri del genere Delphinapterus. A differenza degli altri cetacei hanno una pelle regolarmente bianca, ma la sua caratteristica più sorprendente è quella di avere dei richiami particolarmente acuti oltre che diversificati come sibili, clic e squilli, da qui il soprannome “canarini del mare”.
Un grande super potere: l’ecolocalizzazione
Senza l’innata capacità di ecolocalizzazione Bailey non avrebbe potuto aiutare i suoi compagni; in natura questa grande capacità dei beluga viene usata non soltanto per individuare prede ed ostacoli, ma anche per scovare fori nel ghiaccio per poter respirare (è un mammifero come noi!). Ma questa non è l’unica caratteristica rivolta alla vita nelle fredde acque ghiacciate.
Pinna strategica contro il mare ghiacciato
Pensate, che la loro caratteristica è quella di non avere una pinna dorsale, bensì una cresta dura, si pensa sia un adattamento alla vita sotto il ghiaccio. Questa, oltre a facilitare l’avvicinamento verso le fessurazioni che si formano nel ghiaccio per poter respirare, viene utilizzata insieme alla testa per praticare fori nel ghiaccio spesso fino a otto centimetri. E quando il ghiaccio supera gli otto centimetri? A quel punto i beluga seguono le balene più grandi che con la loro mole riescono a rompere a testate anche il ghiaccio più spesso.
Le balene: numeri da capogiro!
Infatti, i beluga sono sì delle balene, ma di taglia media (se consideriamo esclusivamente le balene dentate). I maschi adulti che sono più grandi delle femmine raggiungono i 5,5 metri (m.) di lunghezza per 1600 chilogrammi (kg.) di peso (fino ad un massimo registrato di 1900 kg.), più o meno il peso di un’auto. Pensate che i maschi di balena come Moby Dick, che in realtà è un grande Capodoglio*, (la più grande balena dentata) possono arrivare a 18 metri di lunghezza e pesare fino a 41 tonnellate (t.). Se poi confrontiamo i beluga al gigante del mare, la balenottera azzurra**, ci accorgiamo di quanto possa essere impressionante trovarsi difronte ad un esemplare maschio. Infatti, questo ha dimensioni e peso fino a circa 6 volte maggiore di quello di un beluga adulto, arrivando fino ad oltre 30 metri per 180 tonnellate di peso (180˙000 kg.)!
Un triste primato
Tornando ai “canarini del mare”, proprio a causa delle dimensioni ridotte e della loro istintiva curiosità verso l’uomo ha portato questa specie ad avere un triste primato. I beluga sono l’unica specie di balena ad essere allevata negli acquari e nei parchi marini. Complice la loro grande espressività facciale, unica tra i cetacei, e il loro attraente colore bianco. Dovete sapere che se vedete un beluga in acquario, questo è stato, nella maggior parte dei casi, strappato dal suo habitat naturale.
Ammiriamole ma a distanza!
Nonostante siano affascinanti le storie di beluga, capaci di riprodurre suoni simili alla voce umana, a volte molto vicine a vere e proprie parole, i beluga restano balene da rispettare e ammirare a distanza nel loro habitat naturale. E sì, a distanza, perché come sapete i rumori delle barche arrecano parecchio disturbo alle specie che vivono in acqua, specialmente a chi come i beluga hanno un complesso sistema di comunicazione, d’altronde sono loro i canarini del mare, lasciamo che siano le loro voci, e non quelle dei motori, a risuonare nell’oceano!
Se i beluga vi hanno incuriosito e volete scoprire di più sul mondo dei cetacei, il modo migliore è di farlo in barca a vela, quindi cosa state aspettando? Ammainate le vele e salpate alla scoperta del mondo marino che ci circonda.
* Nome scientifico: Physeter macrocephalus
** Nome scientifico: Balaenoptera musculus