Ti sará capitato molte volte di vedere un tronco coperto di edera! Questa pianta si avvolge intorno agli alberi, si arrampica sui muri e su qualunque superficie le permetta di salire. Il suo stesso nome scientifico, Hedera helix, descrive il suo comportamento: hedera è una parola che deriva dal verbo latino hadaēreo, che significa “io aderisco”, “io mi attacco”. Helix, invece, in greco indica qualcosa che si attorciglia, proprio come fa l’edera attorno ai tronchi e ai rami. Ma perché tutto questo impegno per muoversi verso l’alto?
Un mito da sfatare
Prima di tutto, smascheriamo una falsa credenza. Molti pensano che l’edera succhi la linfa delle piante nei punti in cui aderisce alla corteccia, ma questo non è vero. Per aggrapparsi ai tronchi – ma anche ai pali della luce, alle rocce e ai muri – l’edera utilizza strutture che somigliano a radici, ma solo nella forma: sono utili per arrampicarsi, e non per alimentarsi. Per nutrirsi, l’edera usa le radici vere e proprie che si trovano nel suolo, dal quale assorbono acqua ed elementi nutritivi.
Verso la luce
Ma allora perché l’edera si arrampica? Questa pianta ha bisogno della luce solare per produrre i fiori e i frutti, ma non è in grado di reggersi da sola: se non trova un sostegno, si ritrova a strisciare sul terreno. Per salire, si arrampica sugli alberi, avvolgendosi attorno ai tronchi: in questo modo riesce a catturare meglio la luce del sole.
Un aiuto per piante ed animali
Non c’è nulla da temere: l’edera non è dannosa per le piante.
Certo, il suo peso può far cadere alberi deboli e malati, ma non causa problemi a quelli giovani e forti; gli alberi caduti, inoltre, lasciano il posto a nuove piantine e diventano fonti di cibo per insetti e funghi.
Inoltre, l’edera, avvolgendo i tronchi, li protegge dal freddo e offre agli uccelli un riparo per fare il nido. Le sue foglie sono utili persino quando cadono al suolo, dove pian piano si decompongono, trasformandosi in un ottimo nutrimento per le piante.
L’edera è anche una fonte di cibo per molti animali. In alcune stagioni, uccelli come tordi, merli e storni si sfamano solo grazie alle sue bacche; le api sfruttano i suoi fiori, che spuntano all’inizio dell’autunno, proprio quando le altre fioriture scarseggiano. Le foglie sempreverdi dell’edera sono il piatto preferito di alcune farfalle, come la falena dell’edera (Celastina argiolus) e sono disponibili in inverno per cervi, daini e caprioli, che nella stagione fredda faticano a trovare altre risorse.
Insomma, l’edera non è affatto un male per il bosco. Tu, invece, fai attenzione: è velenosa per l’uomo!